Conversione macinacaffè vintage a elettrico
Ho smontato un vecchio macinino manuale per caffè e l'ho automatizzato aggiungendo un motorino elettrico
Avete presente quegli affascinanti macinacaffè a manovella che spesso vengono usati come soprammobili? Ne possiedo un paio, di cui uno lo usavo regolarmente per macinare il caffè della moka.
Macinare il caffè al momento della preparazione è un lusso a cui non voglio rinunciare e questi antichi macinini lo fanno alla perfezione. L’unico neo è il tempo richiesto per smanovellare ad ogni caffè (ne prendo almeno 3 al giorno). Così ho pensato che se un motorino elettrico poteva fare il lavoro al posto mio potevo ottimizzare i tempi lavando e preparando la moka nel frattempo.
Il motore elettrico
Mi sono subito messo alla ricerca di un motorino elettrico adatto allo scopo, che non è stato banale, perché la rotazione della manovella richiede una coppia non indifferente. Alla fine ho optato per questo motorino da 12V molto robusto acquistato su AliExpress. Si tratta di un motore a ingranaggi planetari con una coppia massima di ben 50 kg!
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L’albero di uscita è molto spesso (8mm) e la sua forma mi ha permesso di collegarlo facilmente all’albero del macinino. Ho scelto la versione da 86 RPM che mi fornisce una coppia nominale di 6 kg.cm e una coppia massima (per brevi periodi) di 20 kg.cm. La potenza del motore è di 10 W, pagato 17,39 € su AliExpress spedizione inclusa.
Smontaggio
Per prima cosa ho smontato tutto e ho prelevato solo la parte che mi interessava, la macina. Questo è ciò che rimane del vecchio macinino!
Il vaso di raccolta del caffè
Un’altra cosa che non mi piaceva del macinacaffè tradizionale era il cassetto di legno che spesso non riusciva bene a raccogliere tutto il caffè che scendeva dalla macina. Inoltre era scomodo da svuotare e da pulire cosi ho deciso di sostituirlo con un comodo barattolo di vetro che posso svitare e avvitare sulla macina. Ho scelto un piccolo barattolo della passata di pomodori sotto cui ho incollato un foglio di sughero per evitare che scivoli durante la macinazione.
Per poterlo fissare sotto la macina e rimuoverlo con facilità ho sfruttato il coperchio originale del barattolo. In questo modo basta semplicemente svitare per separare la macina dal vasetto. Ho creato un grande foro al centro del coperchio per far passare l’elemento della macina e due fori piccolini ai lati per far passare le viti che fisseranno tutto.
Montaggio del motorino elettrico
Per collegare l’albero della macina a quello del motorino ho usato un tubo di ferro dove ho praticato due fori filettati per avvitare le viti che stringeranno entrambe le estremità degli alberi sulla parte piatta.
Questo morsetto autocostruito permette di assicurare le due parti senza alcuna possibilità di slittamento ed è facilmente smontabile per la manutenzione.
Ho lasciato intatto il sistema di regolazione della macina che consente di ottenere una macinatura più fine o più grossa. Una volta terminata la regolazione ho assicurato la ghiera con una fascetta di plastica anche se era già presente il fermo originale per essere sicuro al 100% che non si muovesse col tempo.
Sotto la ghiera ho dovuto aggiungere degli spessori composti da un pezzetto di tubo di rame e tre rondelle.
Per evitare che il motore girasse su se stesso ho dovuto collegarlo all’imbuto della macina ma la sfida maggiore era consentire la rotazione garantendo un certo grado di libertà per compensare le inevitabili imprecisioni dell’albero della macina.
Così per tenere fermo il motore ho usato un una striscia di lamiera fissandola con due viti al corpo del motore.
Ho forato le estremità del lamierino per infilare due fascette di plastica assicurate all’imbuto grazie alla fascetta di ferro per tubi.
Alimentazione
Per alimentare il motore elettrico ho usato un vecchio alimentatore a 12V 500mA che già possedevo. Forse è un pò piccolino per la potenza del motore ma lo stò usando da molto tempo e non mi ha mai dato problemi. Sicuramente sarebbe meglio usare un’alimentatore da 1 Ampere almeno.
Per collegarlo al motore basta tagliare il connettore finale dell’alimentatore, spellare i fili e saldarli con un saldatore a stagno sui terminali del motore stando bene attenti a rispettare la polarità.
Per l’accensione e spegnimento ho utilizzato semplicemente una presa con interruttore incorporato così quando spengo non lascio l’alimentatore sotto tensione.
Accendiamolo!
Sono molto soddisfatto del risultato e usandolo tutti i giorni mi sta regalando grandi soddisfazioni, gira lentamente e non scalda il caffè, non c’è alcun paragone con i macinacaffè a lame economici che vendono adesso.
La solidità del passato risvegliata dalla forza elettromotrice!